martedì 29 settembre 2009

l'estate sta finendo? ecco una coca cola...

"L'estate sta finendo e un anno se ne va sto diventando grande lo sai che non mi va."... sono le prime strofe della canzone dei Righeira che spopolò nell'estate del 1985 e che mi sono venute in mente pedalando verso casa, Venerdì, mentre mi rendevo conto che piano piano le giornate tornano ad accorciarsi. In effetti era più tardi del solito, visto che un rilascio mi ha tenuto in ufficio sino alle 7 di sera, ma proprio per questo ci si rende sempre più conto che, appunto, l'estate sta finendo. E così... ecco che ho fatto la mia prima pedalata dopo il tramonto.

Bicicletta in ordine, nessun difetto (wow), ma non sono riuscito a farmi una paseggiata rilassante, visto che la (maledetta) Settimana della Moda rende la mia Milano una e vera propria bolgia. Corso Vittorio Emanuele è piena di iniziative che mi costringono a guidare alla "Alberto Tomba", facendo estrema attenzione alla miriade di persone che invadono sia il corso che le altre zone pedonali (dove le biciclette sono, ovviamente, permesse) che utilizzo per tornare a casa e che decidono i loro movimenti all'improvviso.

Così come l'anno scorso, anche quest'anno abbiamo qualche scultura sparsa per Milano: spuintano ovunque bottigliette di coca cola decorate in tutti i modi (in Buenos Aires, dall'altra parte della strada più o meno di fronte a Swarosky, c'è quella "crystalized"). Ne ho incrociate 5 lungo il percorso dall'ufficio a casa e questa è quella che più mi è piaciuta!
Piccola nota personale: tendenzialmente le preferisco alle mucche dello scorso anno.

venerdì 25 settembre 2009

shopping e smarrimento

Già mi pregustavo un piacevole rientro, alla faccia di tutti gli automobilisti che erano fermi in una code che partiva dall'ufficio sino almeno a San Babila. Le premesse c'erano e vendendo la pelle dell'orso prima di averlo catturato... avevo persino impostato il mio status su facebook: "la bici alla #96 c'è, per strada è tutto un parcheggio... oggi bikemi mi farà godere come un riccio alla faccia di quelli in coda". Ma visto che la sfiga ha una mira eccezionale, ecco che la bicicletta assegnatami dal sistema (ne erano rimaste solo 2) a metà di Corso Monforte ha mostrato il suo difetto: il sellino non rimaneva bloccato e dopo un po' cadeva... costringendomi a pedalare in una posizione scomodissima.
Memore della mia precedente esperienza, ho deciso di non depositare la bicicletta a San Babila e tenermela sino alla stazione di fronte a Lush, qui fermarmi e per 10 minuti fare un giro in quel fantastico negozio (tanto qualcosa da comperare c'è sempre) e poi tornare a casa con una nuova (si spera) bicicletta. Questo perchè attraversare il Parco Sempione in quella posizione sarebbe stato effettivamente terribilmente scomodo e difficile.

Fortunatamente, come sperato più che previsto, la cosa ha funzionato alla perfezione... nonostante qualche secondo di smarrimento: dopo aver avvicinato la tessera al lettore mi appare il numero 12... guardo la barra con le biciclette e... vedo solo i numeri sino al 9! Già, perchè la stazione #74 ha le biciclette divise in due blocchi... il primo, quello vicino al lettore di schede ed il secondo qualche decina di metri più avanti dopo la curva della via. Da lì a casa, il viaggio è stato perfetto...

mercoledì 23 settembre 2009

"oh mi scusi, non sapevo fosse sua"

"Oh mi scusi, non sapevo fosse sua". Questa frase, apparentemente logica, è stata pronunciata da una signora che era appoggiata alla barra delle biciclette del BikeMi, proprio davanti all'attacco di quella che il sistema mi aveva appena assegnato. La naturalezza con cui, mentre si spostava, mi ha posto la domanda mi ha colto un po' alla sprovvista e quindi non ho avuto reazioni particolari se non "nessun problema" seguito da un sorriso.
Ammetto che non so se chiedermi come mai così tanta gente non conosca il servizio BikeMi, oppure come mai una persona non sia spinta dalla curiosità di scoprire cosa sia quello strano accrocchio con attaccate tante biciclette identiche a cui ci si appoggia...
La stazione dove è avvenuto tutto questo era quella di San Babila, visto che, per la prima volta, quella 'mia' era vuota: l'ultima bicicletta mi è stata "sgraffignata", quasi sotto i miei occhi mentre raggiungevo la stazione, da una ragazza che non era nemmeno carina.

Bicicletta in ottime condizioni e viaggio assolutamente piacevole, mentre le giornate diventano sempre più corte e con questo ecco la prima settimana della moda che trasforma Milano in una specie di bolgia infernale, tra modelle mamma mia cosa non si vede in giro) e piccole chicche come quella dell'omino "Givenchy" che vagava per Corso Vittorio Emanuele II, più o meno all'altezza delle Messaggerie Musicali, con un ambaradan addosso che lo faceva sembrare, mi dispiace per lui, molto, ma molto ridicolo.

venerdì 18 settembre 2009

io pedalo e tu stai fermo... bello vero?


Sparisce la pioggia e posso, finalmente, riprendermi una bicicletta. Questa volta sono baciato dalla fortuna visto che la bicicletta non ha un, dico un, difetto: ruote gonfie, cambio in buono stato, persino il sellino era già all'altezza giusta... l'unico neo era la bandierina promozionale del 67° Salone Internazionale del Ciclo e Motociclo che si svolge da oggi a lunedì 21. Ne avrei preferita una non pubblicitaria, ma vabbè... tutto questo fa parte del servizio e non mi infastidisce più di tanto.

La cosa più bella, comunque, è che l'utilizzo della bicicletta mi ha permesso di ritornare a casa molto più velocemente rispetto all'uso degli autobus o, peggio, della macchina. Corso Monforte e Via Senato erano un parcheggio che si muoveva più lentamente dei pedoni stessi e, vista la precedente esperienza, mi immagino che Via della Moscova o Via Pontaccio fossero nelle stesse identiche condizioni.

Ammetto che ho goduto come un riccio a pedalicchiare tra le macchine ferme, sorridendo quando vedevo le espressioni di tristezza, di fretta e di nervosismo, ridacchiando persino quando sentivo inutili colpi di clacson di chi, probabilmente, aveva prossi problemi mentali. Mi è persino quasi dispiaciuto raggiungere San Babila ed iniziare il lungo tratto senza macchine sino a Largo Cairoli, dove mi sono ritrovato, nuovamente, per poche centinaia di metri in mezzo a macchine ferme... lo so, sono piccole soddisfazioni che fanno bene al morale.

mercoledì 16 settembre 2009

inaspettata attesa...

L'altro ieri (ieri non ho usato il servizio) mi sono trovato ad affrontare un noiosissimo problema. La bicicletta che ho preso alla mia solita stazione (#96, Donizzetti Monforte) aveva la gomma a terra. Non era completamente sgonfia e, quindi, mi sono detto, ok, proseguiamo così. Ma poco dopo la partenza e dopo qualche pedalata in "prima", mi sono reso conto di un problemimo anche al cambio. A questo punto ho deciso che forse era meglio lasciare la biciletta e prenderne una nuova.
Raggiungo quindi il deposito di San Babila e dopo aver verificato che ci fossero biciclette a disposizione, inserisco la mia. Aspetto la luce verde e vado davanti al monitor dove ripasso la tessera. A questo punto la sorpresa. Il sistema mi comunica che la mia bicicletta è stata depositata correttamente e che per averne una nuova devo attendere 10 minuti. Questo ha poi significato che mi sono fatto a piedi (nulla di male, è sempre bello passeggiare in centro) sino a Cairoli.
La cosa mi lascia un po' basito. Sapevo benissimo dei 10 minuti, ma sapevo che questi erano quelli utili per ripartire con la mezz'ora azzerata e quindi senza costi aggiuntivi. Oltretutto il 4 Settembre avevo preso una bicicletta con entrambe le ruote sgonfie e l'avevo depositata immediatamente, potendo poi riprenderne una nuova (e fortunatamente migliore).

A questo punto mi piacerebbe capire la logica che si cela dietro tale sistema. Posso cambiare la bicicletta rimettendola e prendendone una nuova solo se sono nella stessa stazione? Oppure se tra il momento in cui viene presa e depositata passa un tempo brevissimo... ma quale? O come?

Oltre al non permettere feedback, non esistono delle FAQ complete. Si potrà fare qualcosa?

venerdì 11 settembre 2009

strano che si tratti di un suv, nevvero?

Nessun problema sulla bicicletta di ieri a parte le ruote (entrambe) un filo sgonfie ma certamente nulla che potesse rendere il ritorno problematico.

Da incazzatura, invece, è stato l'inizo. Alla stazione che solitamente uso (la #96, Donizzetti angolo Monforte) mi sono trovato davanti a questo triste e indegno spettacolo. L'incivile proprietario di questo suv ha preferito parcheggiare il suo mezzo urbano nello spazio riservato alle biciclette di BikeMi. E pensare che a circa 30 metri, giusto subito dopo l'angolo, c'erano una serie di parcheggi liberi. A pagamento ma liberi. In effetti posso capire che al possessore di questa macchina scocciasse sborsare un paio di Euro per parcheggiare in maniera civile...


Se spesso ci si chiede quali possano essere i fattori che ostacolano maggiormente l'uso delle biciclette e, nello specifico l'uso e la diffusione del servizio BikeMi, certo la maleducazione di certa gente deve essere tra i primi posti e il proprietario di questo veicolo è l'esempio che chi non ha rispetto per gli altri vede questo spazio, come spazio rubato alle loro preziose macchine.

Ringrazio Luigi, un amico di vecchia data, per avermi ispirato il titolo del post commentando su facebook questa foto.

giovedì 10 settembre 2009

bikemi e l'arte della manutenzione di un geocache

Per la prima volta, ieri, ho sfruttato il servizio non solo per tornare a casa, ma anche per fare manutenzione ad un geocache che si trova lungo il percorso che faccio normalmente.

Il geocaching è una specie di caccia al tesoro "tecnologica". Qualche geocacher nasconde i geocache, ossia dei contenitori che possono essere di qualsiasi dimensione, da qualche parte nel mondo, acquisendo le coordinate di quel nascondiglio tramite un GPS. Queste vengono poi pubblicate su un sito (www.geocaching.com) insieme con una descrizione del luogo in modo tale che altri geocacher possano, sempre attraverso l'uso di un GPS, andare a cercare questo 'tesoro'. Chi li trova deve firmare il "logbook", ossia una specie di registro delle visite che obbligatoriamente è inserito nel cache e le cui dimensioni variano proprio in base alla dimensione del contenitore. Se questo è grande qualche volta è possibile che vi siano all'interno degli oggetti di poco o alcun valore che possono essere scambiati (se se ne prende uno, se ne mette uno). Il cache viene poi rimesso esattamente dove e come era affinché possa essere trovato da qualcun'altro.
Uno degli aspetti più interessanti di questa attività (sport o hobby a seconda dei gusti) è che permette di visitare luoghi che spesso non fanno parte delle rotte turistiche classiche scoprendo interessantissimi angoli del mondo e, in caso dei cache "urbani", delle città. A Milano, ad esempio, quasi tutti i cache sono nascosti in modo da far conoscere aspetti e angoli molto particolari della città, qualche volta dei veri e propri tesori che sono spesso dimenticati, poco abbandonati o sconosciuti alla maggior parte dei turisti (e dei milanesi stessi)... insomma, il geocaching è un modo divertente, simpatico per fare un po' di... vero turismo.

La manutenzione di un geocache consiste nell'andare a controllarne lo stato, eventualmente sostituire il logbook se completo o danneggiato... nulla di trascendentale, ma che per i cache cittadini è spesso fondamentale.Nel caso di ieri, si trattava di sostituire il logbook di un cache che ho nascosto vicino alla chiesa di San Babila, un monumento che non è solo particolare come posizione, ma che ha una storia molto particolare...

Se volete approfondire il geocaching, il sito ufficiale italiano è: www.geocaching-italia.com... oppure scrivetemi!

mercoledì 9 settembre 2009

un problema? la mancanza di feedback

In entrambi i miei ultimi utilizzi del servizio ho avuto a che fare con i due problemi più comuni di questo servizio, ossia impossibilità di bloccare completamente il sellino (solo lunedì) e ruote sgonfie (entrambe le ruote lunedì, lievemente la posteriore ieri).

Se da una parte capisco benissimo che sia complesso organizzare una manutenzione capillare e che tenga conto di tutto, dall'altra credo sia dovere di chi offre un servizio così utile e interessante risolvere qualsiasi problema relativo alla manutenzione "ordinaria", sfruttando, magari, proprio gli abbonati. Ed è proprio questo il punto dove il servizio è più carente: sul feedback dell'utente.

Il sito di BikeMi (sviluppato in php) ha una pagina che raccoglie tutti gli utilizzi fatti. Al di là che mancano alcuni utilizzi (il 4 Settembre mi viene riportato un solo utilizzo di 2 minuti, quindi ignorando il secondo di circa 18/20 minuti), ha il grossissimo difetto di non includere nè il numero della bicicletta (informazione che dovrebbero certamente avere sui loro database) tantomeno lasciare la possibilità di associare a quello specifico utiulizzo, quindi a quella specifica bicicletta, un campo anche piccolo per sottolinearne eventuali difetti. Questo sarebbe un grosso aiuto alla manutenzione e al miglioramento del servizio perchè:
  • consentirebbe una raccolta di dati più precisa, consentendo interventi mirati;
  • aiuterebbe con analisi anche poco complesse a valutare quali siano i difetti più comuni delle biciclette e, magari, trovare soluzioni per risolverli alla base;
  • renderebbe noto al sistema di quali siano le biciclette problematiche evitando se possibile di riassegnarle e rendendo più facile la loro individuazione per l'intervento di manutenzione;
  • farebbe sentire gli utenti più partecipi al servizio e ne migliorerebbe l'esperienza.
Continuo ad essere convinto che questo sia un servizio ottimo, ma non ci si può e non ci si deve fermare a questo. E' migliorabile, molto migliorabile e sono convinto che sia possibile farlo anche e soprattutto, con l'aiuto degli utenti.

lunedì 7 settembre 2009

la buona bici si vede dal mattino...

Il fresco di questa mattina mi ha permesso di usare la bicicletta anche per arrivare al lavoro. E' la prima volta che per un po', credo, non ripeterò, visto che da domani Nicole ritorna a scuola e con questo noi riprenderemo il vecchio ritmo.
L'esperienza è stata piacevole, molto piacevole, e certo aiutata sia dalla bicicletta in un perfetto stato, sia dalla totale assenza di afa. A questi elementi ho poi aggiunto la decisione di limitare il percorso di una stazione, consentendomi quindi di camminare un po' ed avere così il tempo di far asciugare il sudore sulla schiena (dovuto allo zaino).

Tra gli elementi positivi, però, devo anche sottolineare che in Corso Vittorio Emanuele ho trovato quasi zero "traffico pedonale". Questo è, senza dubbio, uno dei più grossi problemi che incontro al pomeriggio tornando a casa e che qualche volta mettono a rischio la mia incolumità... non ricordavo che per andare in bicicletta a Milano fossero richieste abilità slalomistiche. E' vero che chi va in bicicletta è il primo che deve stare attento, ma il pedone dovrebbe, almeno, avere l'accortezza di camminare guardando avanti e non solo ed esclusivamente il cellulare, soprattutto quando si trova in una zona pedonale dove è consentito il traffico alle biciclette.

venerdì 4 settembre 2009

sotto il duomo: bicicletta o racchetta?

Due giorni senza bicicletta e sono già in astinenza... mercoledì iniziava a piovere e ho preferito non prenderla (avrei potuto, però) e giovedì abbiamo portato Nicole dal pediatra. Ieri, finalmente, l'ho ripresa, ma è stata la mia peggiore esperienza... il trend positivo è già finito.
La bicicletta assegnatami aveva la ruota posteriore completamemte a terra. Ho provato allora il barbatrucco... ossia riconsegnarla subito e provare a riprenderne una nuova e... è andata bene, la nuova bicicletta sembrava a posto. Sembrava, perchè dopo pochi metri ecco che il sellino ha iniziato a muoversi. Come già era successo nella mia prima settimana, il sellino non era in buono stato ed il fermo non riusciva a bloccarlo bene, costringendomi ad un paio di pause per risollevarlo.Infine la consegna visto che solo alla seconda "consegna" sono riuscito a farla prendere dal sistema.

A parte i problemi sulla bicicletta, la passeggiata è stata piacevole. Interessante incontro con due ragazzi che portavano in giro cartelli promozionali (che stavano broccolando una ragazza) e, ancor più interessante, vedere i ragazzi che preparavano i vari campi per Milano Sport: giocare a tennis sotto il Duomo di Milano è senza dubbio una esperienza assolutamente particolare, no?

mercoledì 2 settembre 2009

fiori nei cannoni o matite nelle faretre?

Incredibilmente anche la bicicletta usata ieri non aveva alcun difetto. E' la seconda consecutiva e voglio vedere questo come un segnale ottimistico... è l'inizio di un trend positivo.

Per cercare di limitare il più possibile il sole in faccia, che è decisamente fastidioso, ho lievemente deviato il mio percorso, trovandomi di fronte al simpatico monumento a Forattini che è stato posizionato nella piazzetta antistante il Palazzo Reale, dove si svolge una mostra a lui dedicata. Aevo sentito parlare di questa mostra, ma non sapevo nulla di questa statua.

martedì 1 settembre 2009

a suon di musica

Notizia positiva sul lato "mezzi": ieri sono finalmente riuscito a usare una bicicletta che non aveva alcun difetto. Entrambe le ruote erano gonfie, il cambio funzionava perfettamente e il sellino è rimasto al suo posto...

Ho quindi potuto godermi la passeggiatina ed il piacevole e divertente incontro con una banda musicale. Non sono riuscito a capire bene quale banda fosse, ma sulla maglietta avevano scritto qualcosa che riconduceva a MITO. Stavano attraversando Largo Cairoli, provenendo da Via Dante e al semaforo, in attesa di attraversare, qualcuno di loro aveva intonato una marcetta.